INPUT DETERMINISTICO

Per la stima dell'input deterministico sono state scelte due diverse procedure di seguito descritte:
  • scenario di danno massimo osservato
    Per l'Italia si dispone di uno dei più ricchi data set mondiali delle intensità osservate: il data base 'DBMI11' (Locati et al. 2011) che raccoglie 86050 osservazioni relative a 15416 località(14150 in territorio italiano) e a 1681 terremoti al di sopra della soglia di danno parametrizzati in 'CPTI11' (Rovida et al., 2011).
    Come input deterministico osservato si è scelto per ciascun Comune il massimo valore d'intensità osservata nel suo territorio. Si tratta di una scelta cautelativa "fredda" - perchè estende a tutto il territorio comunale un livello di effetti che nella realtà potrebbe essere stato raggiunto solo nel capoluogo o in una frazione.
  • scenario di danno massimo ricostruito
    Per poter disporre di un quadro più esauriente degli effetti sismici nell'intero territorio comunale bisogna tener conto non solo degli effetti per cui abbiamo osservazioni ma anche di tutti quei terremoti che potrebbero aver danneggiato il territorio comunale senza che di questi effetti si sia trovata finora notizia. Per fare ciò si è utilizzato l'applicativo shakemap che ci ha permesso di calcolare le intensità 'virtualmente' raggiunte ai nodi di una griglia (2 x 2 km) da tutti gli eventi contenuti in 'CPTI11' tenendo conto anche delle osservazioni disponibili in 'DBMI11'.
    Per maggiori dettagli sulle modalità di utilizzo di shakemap si rimanda a Faenza e Michelini (2010).
    Come input deterministico ricostruito si è scelto per ciascun Comune sia il valore massimo che la media dei valori d'intensità ricostruiti da shakemap ai nodi della griglia ricadenti nel suo territorio.
    La scelta di considerare anche la media dei valori d'intensità ricostruiti è stata fatta per mitigare la scelta di utilizzare unicamente il valore massimo stimato in un qualsiasi punto del territorio comunale che potrebbe risultare eccessivamente cautelativa.
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  • Infine, nei casi di assegnazione incerta di un valore d'intensità (es. VI-VII) si è scelto - coerentemente al significato di intensità - di utilizzare il valore inferiore (VI) come "conservativo" e quello superiore (VII) come cautelativo.